domenica 25 ottobre 2015

Ti sei vestita da ballerina per Halloween?

Si si lo so, state tutti pensando che sono arrivata tardi visto che di Halloween hanno già parlato tutti e non c'è più niente da dire di nuovo.

Ma io non voglio parlare di Halloween! 

Voglio invece raccontarvi della moda del momento e di quanto finalmente le donne che hanno sempre sognato un tutù, possano una volta per tutte aver soddisfazione. 
Dalla gonna azzurra di Carrie Bradshaw in poi, le fate non sono più relegate alle favole ma, almeno nell'immaginario femminile, prendono possesso della città e camminano a grandi falcate verso l'ammirazione delle amiche e l'invidia delle nemiche.

Siti femminili, riviste e ovviamente bloggers se ne occupano da tempo:





Per me, ne ho presa una nera, da dark lady o da cigno nero che dir si voglia, e non ho certo intenzione di lasciarla troppo ferma nell'armadio!


Questo è il primo abbino, quello che preferisco:  



Questa meraviglia è di BeeHappy Ideas, un'azienda giovane e piena di idee frizzanti tutte Made in Italy, qui trovate il link alla sua pagina Facebook:


giovedì 3 settembre 2015

Bald & Bold

Nell'immaginario sociale, una bella donna ha una chioma fluente di capelli folti, lucidi e sani.

Il grigio è il colore delle nonne, del tempo andato, delle occasioni forse perdute; della saggezza, della maturità, del capello corto o raccolto, simbolo della "testa a posto" che si ha, ormai, a quell'età.

Complice forse il "si è già visto tutto", questa primavera-estate ci ha portato le teste grigie di bellissime ragazze che con chiome fluenti o testoline da Gian Burrasca hanno portato il colore dell'anno in giro per i locali dove di solito le nonne non vanno.


www.stylosophy.it


www.stylosophy.it

www.bellezza.pourfemme.it


www.hairadvisor.com




Ad Haarlem hanno voluto strafare, quest'estate, ed hanno avuto il coraggio di esporre una mostra che dimostra, una volta per tutte, che essere donna non significa solamente avere i soliti orpelli che caratterizzano il cosiddetto sesso debole, anzi...

... la mostra espone decine di fotografie nelle quali le donne reduci dalla perdita dei capelli, ma non della battaglia più importante, si sono messe a disposizione dell'obiettivo: calve, ma audaci e temerarie.

Preoccupate del giudizio degli altri? Non troppo, direi.

A proposito, la mostra si chiama Bold, audace, ma anche Bald, calvo: a voi le foto che sono riuscita a catturare con il mio smartphone!




se sapete l'olandese, potete godervi la presentazione alla stampa:http://www.dichtbij.nl/zuid-kennemerland/uitgaan/artikel/4039123/fotoexpositie-bold-bald.aspx 





mercoledì 17 giugno 2015

A lunga durata

Sono in vacanza, la mia preziosa settimana di vacanza a giugno.
Per me significa tornare nella cittadina ligure dove ho trascorso le vacanze della mia giovinezza, dove porto al mare il mio bimbo da che è nato.
È una settimana di completo relax, di esperienze gastronomiche vecchie e nuove, di scoperte di negozi e locali, di shopping fatto con tutta calma.
Stamattina intorno alle 11:30 ho accompagnato la mia mamma alla ricerca di un rossetto, ma essendo lei una signora che tiene si all'immagine, ma anche alla sostanza, l'ho portata da Kiko (è ovunque, no?).

Beh, tra le pur tante proposte non ha trovato il colore che cercava... eppure abbiamo cercato!

Quello che mi ha lasciata sconcertata qualche ora dopo però è stato che un certo "Double touch lipstick", un rossetto a lunga durata, in effetti mantenesse le promesse, anche più del previsto... questa è la mia mano, sulla quale ho provato il colore, fotografata alle 20:


Tra l'applicazione del rossetto e la foto ci sono stati in mezzo due bagni in mare, qualche spalmata di crema solare e un numero ragionevole di lavaggi di mani.

Fate voi.

Io, per me, tornerò al mio buon vecchio "Ultra glossy stylo" numero 811 😊


giovedì 16 aprile 2015

6 TU

Quando ti guardo svestito e vedo la tua schiena, le tue gambe muscolose e le spalle larghe, mi sembra incredibile che tu sia lo stesso neonato che ho portato via con me qualche anno fa, in una fredda sera di gennaio.
Così piccolo e indifeso, dovevi aver sentito la nostra emozione nel sistemarti nel guscetto e non parlare, papà guidando e io cercando di scorgere un movimento, un'emozione, un piccolo vagito.
Ti piace la macchina, ti è piaciuta forse già allora quando dopo 15 giorni di ospedale, in una tutina termica molto più grande di te, sei arrivato a casa.
Quei primi giorni di poco lampadario e tante luci soffuse, di sussurri durante le poppate notturne e sorrisi diurni...
La preoccupazione alla prima colica e la felicità data dai sorrisi che dispensavi alla fine del sonnellino pomeridiano; la sorpresa del primo dentino e il dolore di quelli seguenti, che hai messo quasi tutti insieme. Il mio ometto sorridente.
Tesoro mio, questo sei tu... in quella piega dietro l'orecchio, il posticino più morbido e tenero da baciare, insieme al sentore di cloro che ormai fa parte di te, c'è ancora il profumo di quel neonato. ❤️

mercoledì 18 marzo 2015

Caro Domenico, l'amore non ha un'etichetta con le istruzioni per il lavaggio

E' di questi giorni la polemica tra Domenico Dolce (D&G vi dice qualcosa?) ed Elton John a proposito della paternità omosessuale.

Io resto della mia idea: l'amore non si cataloga, non ha istruzioni, non ha etichette.
Non si sa mai se lavarlo a mano o sbatterlo in lavatrice con le lenzuola.
Non si capisce nemmeno se è fatto di lino, così facilmente stropicciabile eppure resistente, o se è una seta, liscia liscia ma delicata uh!, signora mia...

Perché se non fosse così, ci sarebbero tante coppie in apparenza mal assortite ma che in realtà funzionano benissimo?

Ecco qui, spiegato benissimo...


E voi, come lavereste e stirereste una storia d'amore?

mercoledì 11 marzo 2015

Perché non facciamo che "corri come una femmina" significhi anche "vinci la gara"?

Oggi ho trovato un video che mi ha come spesso succede lasciata lì a riflettere, ma non scriverò niente, le mie opinioni credo le conosciate... ed il video dice tutto.

Certo, è in inglese, ma vale la pena sforzarsi.

Fatelo, e traducetelo alle vostre figlie e nipoti.

... magari anche ai maschi, dài.



mercoledì 4 marzo 2015

Emily

It was terribly hot, that summer.
The wax candles I used to put away in my kitchen’s highest cabinet had melt and were no longer not only the same shape, but not even usable.
Days were long like only July days in Georgia can be, damp and sticky like flypaper, and there we stood, stuck in our houses, the closest to our fans, the better.
Not even the nights were of relief, as the Ku Klux Klan had started again with their raids. I was getting used to sleep with only one eye closed. Every dog barking could herald a new assault, every unusual noise could mean troubles.
I had learnt not to make me notice too much, just saying hallo and goodbye doing my grocery, a few words after the service and then directly home. I had started being vague also when I found new ladies to help: I usually informed them that I lived in that part of the town, and they were usually satisfied with that information.
After Corinna’s son was killed and she had received so many threats of being burnt alive in her own house had she dared saying anything about that night, this is the least I can do to protect me.

Now, I have saved a lot of money, you know, and If I work another pair of years I can afford the trip to New York, where my sister lives.
Just the trip, then I’ll have to work there, too. Selma, that’s my sister’s name, keeps writing me letters recommending me to listen to the radio and to try to imitate their accent as much as I can: “they don’t understand and they don’t stand people talking slowly and lazily as you do in Georgia”. So I have to train with their stupid and quick and fake accent, if I want to find a lady to help there, in New York. Every night preparing my meal I listen to the news and try to imitate them, the New Yorkers. Sometimes I burst out laughing, and I wonder what I could look like if someone were here to spy on me.
Two years, two more years, and then I’ll go.
It will be hard, I know.
I’m old and time does not come back.
I’m already 47.



giovedì 26 febbraio 2015

Perché è ora (because it's high time)

Da www.ilpost.it:



Agli Oscar 2015, nel discorso che ha pronunciato ritirando il premio per la Miglior attrice non protagonista per Boyhood, Patricia Arquette ha ringraziato «tutte le donne che hanno partorito, tutte le cittadine e le contribuenti di questa nazione: abbiamo combattuto per i diritti di tutti gli altri, adesso è ora di ottenere la parità di retribuzione una volta per tutte, e la parità di diritti per tutte le donne negli Stati Uniti».



io direi anche nel resto del mondo, intanto godiamoci le reazioni delle sue colleghe...



lunedì 9 febbraio 2015

Nel tunnel del riordino

Sincera sincera?
Mai stata ordinata.

Ogni volta che ho traslocato mi sono ripromessa che il disordine sarebbe rimasto lì, sarei riuscita a seminarlo e a non ricascare nel buco nero del "lo metto a posto dopo"... e invece ciccia, mi trovava sempre.

Con una casa più grande e un figlio in crescita questa cosa cominciava a diventare antipatica e soprattutto scomoda, ma ci convivevo convinta che non avrei mai avuto la meglio.

Invece, qualche settimana fa, casualmente sento in radio il lamento di una deejay, anche lei incapace cronica di dare un senso ai suoi armadi, ai cassetti (anche alle piante ma vabbè, io su questo ci ho messo una pietra sopra, e talvolta non solo in senso figurato).
Beh, La Pina parlava del libro di una certa signora Kondo secondo cui l'ordine, signore e signori, SI PUÒ!

È diventata una sfida, se lei può farcela, anche io posso farcela, tutto il mondo può farcela (ah no, questo era Rocky)...

Ecco qui, questo è il primo cassetto riordinato, nell'armadio del mio bimbo... È ufficiale, sono entrata nel #konmaritunnel