lunedì 8 aprile 2013

Eredità


Ogni città ha la propria eredità, e se è vero che oggi Torino (soprav)vive di FIAT, e che FIAT significa Agnelli, e che Agnelli significa Juventus, è vero pure che nella storia di questa città è indelebile il ricordo della squadra calcistica del Torino.

Parlo del Grande Torino, quello che venne cancellato con uno schianto dell'aereo contro il terrapieno della Basilica di Superga, il Torino eroico di Valentino Mazzola, Valerio Bacigalupo, Virgilio Maroso, Mario Rigamonti, Franco Ossola...

A questo sogno infranto nella nebbia, è dedicato il Museo del Grande Torino, a cura dell'Associazione Memoria Storica Granata.

Il Museo si trova a Grugliasco, in via La Salle 87, ed è ospitato tra le mura di Villa Claretta Assandri, un edificio molto bello e ben conservato, risalente al XVII secolo.

Bimbi stupiti e adulti emozionati, abbiamo vagato tra le sale dove si trovano in esposizione decine di cimeli risalenti alla nascita di questa grande squadra e dello schianto fatale. Le prime pagine dei giornali, le testimonianze dei tifosi, e tanti tributi che gli appassionati, ma non solo, hanno voluto donare al Museo, che non gode di alcun finanziamento e che vive grazie ai volontari che il sabato e la domenica mettono il loro tempo a disposizione di chi vorrebbe curiosare tra i libri paga dei calciatori, vedere le vecchie scarpette da calcio, odorare la canfora che allora faceva tutta la preparazione “farmaceutica” del calciatore tipo.

Ho scattato qualche foto, che però non rende minimamente l'idea della preziosità di questo luogo, testimone di un evento che fa parte della storia del Territorio in cui viviamo, e che molti anziani torinesi ricordano ancora con tristezza e malinconia.



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un ringraziamento particolare va ai signori Raimondo, volontari dell'Associazione, che ci hanno ospitati e guidati nelle sale con grande cortesia ed encomiabile preparazione, a testimonianza di una vera Passione Granata.

 

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